UN FONT UNIVERSALE

UN FONT UNIVERSALE

A Ferrara, la nebbia attenua i contorni delle cose, celando solamente una parte di esse. Il resto lo devi completare con la fantasia e piano piano la stessa fantasia diventa uno strumento quotidiano, dal quale dipendi per completare la realtà di ogni giorno. Nel nostro paese meraviglioso impariamo, fin da piccoli, a capire quale numero ci sia scritto sull’autobus, mentre avanza in mezzo alla fitta nebbia, a completare l’immenso castello di Ferrara, evitando le biciclette che ci sfrecciano a fianco e così via. Ci sono bambini che anche da grandi continuano a utilizzare la stessa immaginazione impiegata anni prima, facendola così diventare un vero e proprio strumento fondamentale per il proprio lavoro: il graphic designer. Quest’ultimo, infatti, deve tener sempre attiva la creatività allenando continuamente la mente, soprattutto al di fuori del lavoro.

Questo si spiega immergendosi nell’età digitale contemporanea. Siamo costantemente esposti a un enorme sovraccarico cognitivo, che ci influenza nelle nostre scelte quotidiane. Il grafico deve percepire ogni singolo stimolo e farne tesoro.

Inoltre, al giorno d’oggi, parliamo centinaia lingue diverse tra loro, ma capiamo tutti lo stesso linguaggio comune, e quando spegniamo il computer, il nostro lavoro continua. Camminando per la nostra città, soffermando lo sguardo davanti a un manifesto, ci chiediamo: come l’avrei fatto io?

Vediamo un’insegna, la studiamo e incominciamo a pensare se si potesse semplificare maggiormente. Ci innamoriamo di un vecchio cartello, di una scritta sul muro o di una macchia dalla forma strana. Tra gli scaffali del supermercato ci innervosiamo se non riusciamo a scovare un determinato prodotto perché, chi ha realizzato la grafica, non ha utilizzato un font leggibile e così via.

Non possiamo farne a meno: guardare è il nostro vizio, i nostri occhi sono sempre impegnati a leggere la realtà che ci circonda. Il nostro, prima di essere un lavoro, è una passione attraverso la quale cerchiamo di trasmettere messaggi ben precisi. Il graphic design è quindi creatività ma anche scienza, la ricerca continua dello stile, del bello e del giusto. È un lavoro che ci chiede di nutrire continuamente la nostra mente e la nostra cultura ma, soprattutto, ci obbliga a non smettere mai di immaginare e sognare: guardare oltre, con la consapevolezza che si possa sempre imparare e migliorare.

Abbiamo scelto questo lavoro perché siamo dei sognatori instancabili; sotto la professionalità e la tecnica, dietro le giacche e le strette di mano, al di là delle sale riunioni e dei nostri nomi sulle porte degli uffici, noi siamo prima di tutto dei grafici appassionati del nostro lavoro, pronti ad accettare qualunque sfida ci troviamo a dover affrontare. Alla Global Cosmesi progettiamo forme, oggetti, messaggi, esperienze ed emozioni perché abbiamo un cuore e un cervello, e finché ci sarà vita abbiamo, avremo bisogno del graphic design.

Camilla Benetti è il collegamento virtuale tra la Global Cosmesi e quella bicicletta che vediamo perdersi in lontananza. Così, mettendo nuovamente a frutto la nostra immaginazione, riusciamo a scorgere la fioca luce del fanalino posteriore, dando il giusto risalto alla sinfonia colorata che, anche una singola grafica, può magicamente racchiudere. Laddove la nebbia si dirada, nella molteplicità di decisioni da prendere, quella piccola immagine fa sì che, un determinato prodotto, diventi la nostra preferenza, facendoci cogliere, in un solo istante, l’intrinseco e universale messaggio racchiuso in un umile font.
#noicimettiamolafaccia

camilla benetti graphic designer

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